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I cammelli di Abramo

Analizziamo l’ipotesi che la la descrizione biblica dei cammelli addomesticati ai tempi di Abramo sia coerente, alla luce di recenti pubblicazioni a riguardo. Questa tesi confermerebbe la storicità e concretezza della Bibbia stessa.

Parliamo di un passo controverso della Bibbia. Siamo in Genesi 24 e Abramo manda il suo servo più importante, quello che è a capo dei suoi beni, a cercare una moglie per suo figlio Isacco (Gen 24:1 e segg.) “Abramo era ormai vecchio e avanti negli anni e Yahweh lo aveva benedetto in tutto”. Ricordo che il concetto di benedizione biblica concerneva una buona salute fisica, ricchezza, onore e potenza, come ricordano gli stessi commentatori ebrei che appunto scrivono come la benedizione di Yahveh riguardasse (e riguarda) i beni materiali.

Abramo, come appare chiaramente dall’insieme della narrazione biblica, non era un mite e umile pastore di pecore ma era un nobile che disponeva di un esercito, cioè era un personaggio potente che apparteneva all’alta casta militare in Mesopotamia da cui proveniva. Fatta questa precisazione. proseguiamo nella lettura del passo biblico: “Allora Abramo disse al suo servo il più anziano della sua casa che aveva potere su tutti i suoi beni” – si chiamava Eliezer (El è il mio aiuto) e in Genesi 15 è detto che era originario di Damasco ed evidentemente era importante e potente perché era l’amministratore dei beni di Abramo e, in assenza di figli da parte di quest’ultimo, ne avrebbe ereditato tutti i possedimenti.

Abramo dice dunque a questo suo fedele servitore: “Metti la mano sotto la mia coscia e io ti farò giurare per Yahweh che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei in mezzo ai quali abito ma che andrai nella mia terra, tra la mia parentela, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco”. Abbiamo letto: “Metti la mano sotto la mia coscia”: questa è una indicazione/traduzione elegante perché in realtà la mano veniva sposta sotto i genitali e nel giuramento venivano toccati appunto proprio i genitali e non la coscia.

Il testo prosegue: “Il servo mise la mano sotto la coscia di Abramo suo padrone e gli prestò così il giuramento richiesto. Il servo prese 10 cammelli del suo padrone e portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone” (che appunto era molto ricco perché benedetto da Yahveh NdA) “si mise in viaggio e andò in Aram Nacharaim alla città di Nacor”. Aram Nacharaim significa Aram dei fiumi (Mesopotamia) e Nacor era il fratello di Abramo.

Letto questo evento assolutamente normale ci chiediamo: dove risiede il problema in questi versetti? Il problema nasce dal fatto che si parla di cammelli, del cosiddetto cammello bactriano, quello con due gobbe da non confondere con il dromedario, anche se anche il dromedario è nominato nella Bibbia. Il problema è infatti che l’archeologia ha acclarato, almeno fino agli odierni ritrovamenti, che in terra di Canaan i cammelli risultano presenti in modo massivo soltanto dal decimo secolo avanti Cristo. Cioè la domesticazione dei cammelli in terra di Canaan – o comunque l’importazione di cammelli addomesticati in terra di Canaan – sarebbe avvenuta all’incirca 10 secoli dopo le vicende di Abramo, quindi si dice che questi versetti contengono chiaramente una falsità, quanto meno un errore grossolano, un evidente anacronismo che viene utilizzato per negare il fondamentale valore storico delle narrazioni bibliche: torneremo a breve sul tema, prima mi preme evidenziare un altro aspetto.

E’ disponibile un ponderoso studio pubblicato dalla Università di Madrid che parla dei Popoli del mare e che è interessante per una serie di motivi. Intanto perché questo lavoro accademico riporta centinaia di ritrovamenti archeologici che sono avvenuti nell’area che va dalla terra di Canaan fino alla Spagna passando attraverso la Grecia e che documentano la presenza della civiltà micenea, gli scambi commerciali che riguardavano sia i manufatti sia le materie prime, gli intensi rapporti culturali che c’erano nel Mediterraneo oltre naturalmente alle lotte, agli scontri per i territori…

Incontriamo così i Serden, gli Shardana, mercenari originari della Sardegna che lavoravano al soldo del Faraone. Vi troviamo i Denien che diversi studiosi accomunano ai Danaoi omerici, chiaramente collocati all’interno del Mediterraneo, e ai Daniti biblici: ovviamente sono studi che richiedono ulteriori approfondimenti perché non ci sono ancora certezze in questo aspetto specifico. Vi si parla degli Tjeker ma, soprattutto, in questo studio, ed è questo che mi interessa rilevare, viene utilizzata la Bibbia nello stesso modo in cui vengono utilizzate le fonti egizie, assire, fenicie, le iscrizioni sarde… 

In sostanza la Bibbia è considerata una fonte storica difatti si parla di Megiddo, si parla della tribù di Asher, dei combattimenti, degli spostamenti di questi Popoli del mare che prima vengono sconfitti, si ritirano a Cipro poi tornano in terra di Israele ma la Bibbia non solo è considerata una fonte storica assolutamente attendibile ma addirittura utile per spiegare e comprendere meglio certi eventi che hanno coinvolto i cosiddetti Popoli del mare. Sempre in questo lavoro troviamo chiaramente espresso che la conoscenza di questi eventi storici è importante per la comprensione della storia che ne è seguita e anche per osservare meglio il presente e questa è un’affermazione che è molto familiare all’interno del mio canale YT e condivisa da tutti coloro che nutrono una forte curiosità per i temi che trattiamo.

Quindi questa importanza della Bibbia per la comprensione della storia e del presente ci rimanda al discorso dei cammelli, perché?

La domanda in sé strana, in realtà è supportata da una motivazione concreta: verificare la veridicità di particolari ritenuti talvolta poco significativi ci consente di recepire come credibili anche i racconti meno facili da accettare da parte di molti, come quelli relativi alla presenza nell’Antico Testamento di una civiltà superiore dotata di conoscenze tecnologiche, alla possibile descrizione di interventi di ingegneria genetica per non dire delle macchine volanti, eccetera. Tornando quindi al tema in questione dobbiamo rilevare che questa annotazione relativa alla ‘impossibile’ presenza dei cammelli in Canaan al tempo di Abramo, già a partire da circa un secolo fa è stata utilizzata per sostenere che la Bibbia è un insieme di racconti mitici, di favole.
Il ragionamento condotto dai detrattori della Bibbia segue questa logica: siccome al tempo di Abramo in terra di Canaan non c’erano i cammelli, meno che mai i cammelli addomesticati, se ne trae la conclusione che gli autori biblici, ignoranti in merito al loro passato, quando hanno scritto o riscritto il testo durante o dopo l’esilio babilonese, visto che a quel tempo oramai conoscevano i cammelli, li hanno artificiosamente inseriti.
Questo lo scriveva già nei primi decenni del ‘900 W.F. Albright cui sono seguiti altri studiosi come Sapir-Hen e Mairav Zonszein il quale addirittura ha fatto un articolo su National Geographic News parlando appunto di questo anacronismo biblico (2014).

Ma siamo davvero sicuri che si tratti di un anacronismo?
Come detto il tema è importante viene ancora utilizzato per negare la storicità dell’Antico Testamento.

In realtà la Bibbia va letta molto attentamente, sulla Bibbia bisogna ragionare e per fortuna ci sono degli storici, degli accademici che lo fanno anche perché c’è un dato di fatto incontrovertibile: Abramo non era originario di Canaan ma della Mesopotamia e quando manda il suo servo a prendere moglie per suo figlio Isacco lo invia nella sua terra di origine dove Eliezer incontra appunto Rebecca. La ragazza era nipote di Nacor fratello di Abramo. La moglie di Nacor si chiamava Milka e Milka significa Regina; la moglie di Abramo si chiamava Sara che significa Principessa. Questi nomi così importanti stanno a documentare che quella famiglia apparteneva all’alta casta nobiliare militare della Mesopotamia.


I cammelli compaiono con Abramo in alcuni testi biblici

Partendo da questo presupposto appare quindi assolutamente errato chiedersi se al tempo di Abramo c’erano i cammelli in terra di Canaan: bisogna invece chiedersi se i cammelli addomesticati erano presenti in Mesopotamia.
E’ ciò che ha fatto, ad esempio, il professore Mark Chavalas, Docente di storia all’Università del Wisconsin, specialista in Storia Mediorientale (della Mesopotamia, della Siria eccetera). L’accademico afferma chiaramente che in Mesopotamia i ritrovamenti archeologici, documentali ed epigrafici attestano che l’addomesticamento dei cammelli è avvenuto intorno alla metà del terzo millennio avanti Cristo. Quindi in Mesopotamia, terra di origine di Abramo, i cammelli c’erano e vediamo quali sono alcune delle prove che lui porta e che sono testimonianze archeologiche. Ne elenco qui a seguire cinque.

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Una delle prove più evidenti della domesticazione dei cammelli deriva dal sito di Eshnunna, che si trova più o meno a 20 km da Baghdad: è stata ritrovata una placca della metà del terzo millennio avanti Cristo che mostra un cammello cavalcato da un umano, quindi un cammello chiaramente addomesticato.

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Un’altra fonte appartiene al ventunesimo secolo a.C. (poco prima dunque del tempo di Abramo), è un testo di Puzrish-Dagan che si trova a 10 km da Nipur – e registra la consegna di cammelli: il che significa che i cammelli venivano commercializzati già a quell’epoca.

3

Terza evidenza: un testo del 1700 cita una scrittura del terzo millennio avanti Cristo (ancora una volta siamo in un periodo antecedente a quello di Abramo). Proviene da Nippur e dice: “il latte del cammello è dolce”. Se ne deduce che il cammello era addomesticato: le cammelle venivano munte e il loro latte era una fonte di alimentazione.

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Quarta evidenza: un cilindro, un sigillo, mostra (qui lo studioso dice chiaramente “two-umped camel”) un cammello a due gobbe con due persone che lo cavalcano.

5

Questo sigillo è simile ad altre illustrazioni di Alalakh (alta Mesopotamia) dove un altro testo include i cammelli in una lista di animali domestici che richiedono cibo.

Sigillo @ The Walters Art Museum, Baltimora

Ricapitolando possiamo affermare che si sono prove evidenti che al tempo di Abramo, nel territorio da cui Abramo proveniva, i cammelli erano parte della vita quotidiana, erano addomesticati, utilizzati come mezzo di trasporto, cavalcati, erano commercializzati e erano usati anche come fonte di alimentazione.

Dopo questi studi di un professore dell’Università del Wisconsin veniamo in Europa dove il professor Martin Heide della Università Philips di Marburgo fornisce una ulteriore attestazione: i cammelli sono stati addomesticati ad est dei Monti Zagros e poi portati in Mesopotamia alla metà del terzo millennio avanti Cristo. Quindi ancora una conferma: al tempo di Abramo i cammelli c’erano. Abramo faceva parte della alta casta nobiliare guerriera della Mesopotamia, aveva un esercito e quindi chiaramente era tra coloro che possedevano i mezzi che allora erano, diremmo, più elitari, quindi forse anche non ampiamente disponibili per tutta la popolazione. Come giustamente dice l’archeologia (almeno allo stato attuale delle conoscenze) in Canaan la presenza massiccia dei cammelli addomesticati è documentata solo dal decimo secolo avanti Cristo, tuttavia questo non impedisce che una struttura tribale e militare ricca e potente come quella del patriarca Abramo li avesse con sé.

Tutto questo cosa comporta?

La Bibbia deve e può essere riconosciuta come fonte di indagine storica, ma soprattutto ci impone di avere sempre la mente aperta, di essere scevri da pregiudizi, esenti da comportamenti dogmatici e di sentirci doverosamente liberi di porre domande alle quali una parte del ‘main stream’ spesso non vuole rispondere per non sentirsi costretto a rimettere in discussione certezze costruite nei decenni e che nel tempo spesso sono divenute dogmi.

Talvolta addirittura le posizioni di chi evidenzia fatti scomodi vengono derubricate come ‘alternative, fantasiose, inaccettabili e irricevibili’ e, come tali, scartate aprioristicamente. Ne è ben consapevole, ad esempio, un giornalista ricercatore come Graham Hancock che ha il coraggio di porre domande corrette, di documentare situazioni, di esporre dei dubbi ampiamente giustificati (invito a vedere la sua docuserie “Ancient apocalypse” su Netflix) e, per questo solo motivo, è oggetto di attacchi assolutamente ingiustificati e soprattutto spesso scorretti perché condotti anche a livello personale.

Noi proseguiamo nel nostro lavoro fatto di piccoli o talvolta grandi passi per documentare che la Bibbia potrebbe avere ragione: dai cammelli di Abramo alle macchine volanti di Enoch, Elia, Zaccaria, Ezechiele e Mosè.
Per le menti aperte tutto è possibile.

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