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Gli dèi romani rivelati

Attraverso un accurato e pervasivo ricorso alle fonti e uno sguardo esteso entro un orizzonte comparatistico assai ampio, questo saggio propone una lettura in gran parte inedita dell’arcaismo romano, di cui viene colta la straordinaria complessità, offrendo informazioni attraverso le quali, fuori da ogni sistemazione ideologica e teologica preconcetta, emerge l’autentica indole religiosa di Roma antica. Un viaggio fra le testimonianze del culto romano destinato a mettere in discussione alcune delle più consolidate certezze sulla materia.

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Gli dèi romani rivelati

Attraverso un accurato e pervasivo ricorso alle fonti e uno sguardo esteso entro un orizzonte comparatistico assai ampio, questo saggio propone una lettura in gran parte inedita dell’arcaismo romano, di cui viene colta la straordinaria complessità, offrendo informazioni attraverso le quali, fuori da ogni sistemazione ideologica e teologica preconcetta, emerge l’autentica indole religiosa di Roma antica. Un viaggio fra le testimonianze del culto romano destinato a mettere in discussione alcune delle più consolidate certezze sulla materia.

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Gli dèi romani rivelati

Attraverso un accurato e pervasivo ricorso alle fonti e uno sguardo esteso entro un orizzonte comparatistico assai ampio, questo saggio propone una lettura in gran parte inedita dell’arcaismo romano, di cui viene colta la straordinaria complessità, offrendo informazioni attraverso le quali, fuori da ogni sistemazione ideologica e teologica preconcetta, emerge l’autentica indole religiosa di Roma antica. Un viaggio fra le testimonianze del culto romano destinato a mettere in discussione alcune delle più consolidate certezze sulla materia.

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Esiste un particolare fenotipo, risultante da un insieme di connotati fisici, che l’esame di alcuni dei più antichi cognomina romani rivela essere stato percepito come sintomatico del possesso di una qualità o meglio di una natura superiore da parte dell’individuo che ne disponeva. Una natura che – come si può evincere chiaramente dalle fonti non romane utilizzate – è quella di quei “sovrumani” individui che in tutti i contesti culturali arcaici della storia sono qualificati come divinità: si tratta del fenotipo tipicamente nordico, caratterizzato da alta statura, carnagione chiara, occhi azzurro-grigi e capelli fulvi e abbondanti.

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