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Le nostre origini: le rivelazioni di Maria Valtorta

Negli ultimi anni abbiamo esplorato approfonditamente interpretazioni delle Scritture che vanno ben oltre il canone tradizionale della teologia cattolica. Tra i tanti autori controversi, una figura affascinante è certamente quella di Maria Valtorta, mistica italiana del XX secolo, nota soprattutto per la monumentale opera intitolata inizialmente “Il Poema dell’Uomo-Dio” e successivamente ribattezzata “L’Evangelo come mi è stato rivelato”.

Maria Valtorta (1897-1961), terziaria francescana, trascorse gran parte della vita immobilizzata a causa di un trauma subito durante la giovinezza. Proprio in questi anni difficili, racconta di aver ricevuto direttamente da Gesù rivelazioni profonde sulla vita di Cristo e interpretazioni sorprendenti riguardo l’Antico Testamento.

L’uomo e la scimmia: una critica all’evoluzione

Tra i brani più sorprendenti che sarebbero stati dettati da Gesù a Maria Valtorta negli anni ’40, troviamo una critica diretta e inaspettata alla teoria evoluzionistica dell’origine dell’uomo dalla scimmia. È fondamentale contestualizzare storicamente queste rivelazioni: siamo nel 1943 e ancora nel 1946, dieci anni prima che Watson e Crick rivelassero al mondo la struttura del DNA nel 1953.

Gesù stesso, attraverso le parole riportate dalla mistica, pone una domanda chiara e provocatoria:

“Se l’uomo è il derivato della scimmia […] come mai in tanti anni che sostenete questa teoria non siete mai riusciti, neppure coi perfezionati strumenti e metodi di ora, a fare di una scimmia un uomo?”

La critica prosegue con una logica incisiva e disarmante, mettendo in dubbio l’efficacia della selezione artificiale e degli esperimenti genetici che non hanno mai portato alla trasformazione definitiva di una specie animale in umana.

La Genesi e l’ibridazione degli Elohim

Ancora più affascinante è l’indicazione di leggere con attenzione il capitolo 6 della Genesi, interpretato alla luce di un’interazione diretta tra due distinte linee genetiche:

“Avendo cominciato gli uomini a moltiplicarsi sulla terra […] i figli di Dio (Elohim) videro che le figlie degli uomini erano belle e sposarono quelle che fra tutte loro piacquero.”

Maria Valtorta, priva di competenze scientifiche, non coglie subito il significato profondo di queste parole. Gesù allora spiega pazientemente che la Bibbia descrive chiaramente un fenomeno di ibridazione genetica tra due stirpi: i “figli degli Elohim“, cioè i discendenti diretti di Set (terzo figlio di Adamo e rappresentante della linea genetica pura), e le figlie degli uomini, portatrici di un patrimonio genetico diverso e probabilmente più vicino a quello animale o comunque “ibrido”.

Secondo queste rivelazioni, i famosi “giganti”, gli uomini potenti ricordati da tutte le mitologie antiche, non sarebbero altro che il risultato concreto di questo incontro genetico. Una stirpe potente, forte, ma in qualche modo corrotta rispetto al progetto originale degli Elohim.

Una rivelazione coerente con la moderna genetica?

La parte forse più scioccante di queste rivelazioni è la sorprendente coerenza con moderne intuizioni scientifiche e genetiche, anticipate di decenni. La stessa Maria Valtorta, completamente digiuna di biologia molecolare e teoria evoluzionistica, si trovò di fronte a concetti estremamente avanzati:

  • Ibridi genetici tra specie diverse
  • Manipolazione diretta del patrimonio genetico (oggi ben nota come ingegneria genetica)
  • Critica ai limiti delle teorie evoluzionistiche classiche

Gesù stesso sottolinea, attraverso le parole dettate alla mistica, come “gli scienziati deducono erroneamente che l’uomo derivi dalla scimmia” basandosi su resti fossili che in realtà testimoniano la presenza di esseri “ibridi”, frutto di manipolazioni che la Genesi stessa lascia intuire con chiarezza.

Perché queste informazioni sono scomode?

Non sorprende che queste pagine siano state inserite nell’indice dei libri proibiti della Chiesa fino alla sua abolizione nel 1966. Persino il futuro Papa Benedetto XVI, allora cardinale Ratzinger, ribadì nel 1985 la pericolosità spirituale di queste rivelazioni, ritenendo che potessero mettere in crisi la fede dei credenti più semplici.

Ma oggi, con maggiore apertura alla ricerca indipendente, queste pagine assumono un valore fondamentale per chi cerca la verità oltre i dogmi. Gesù, attraverso Valtorta, avrebbe detto chiaramente:

“Non è più tempo di accontentare le folle con favolette. Sotto le antiche storie ci sono verità legate ai misteri dell’universo.”

Il parallelismo con le visioni di Don Guido Bortoluzzi

Un parallelismo particolarmente significativo emerge confrontando le rivelazioni di Maria Valtorta con quelle di un altro sacerdote e mistico italiano, Don Guido Bortoluzzi. Anche Bortoluzzi, vissuto nel medesimo periodo storico, affermava di ricevere direttamente da Dio una lettura alternativa e letterale della Genesi.

Secondo Bortoluzzi, come per Valtorta, l’origine dell’uomo sarebbe da attribuire a interventi genetici diretti operati da entità superiori, da lui esplicitamente identificati con Dio, che avrebbero prodotto l’Homo sapiens partendo da una manipolazione di specie preesistenti. Entrambi i mistici evidenziano dunque con sorprendente coerenza la stessa idea: l’uomo non sarebbe frutto di una semplice evoluzione naturale, ma risultato diretto di sofisticati interventi genetici descritti implicitamente nella Genesi biblica.

L’importanza storica delle rivelazioni di Maria Valtorta

Indipendentemente dalla posizione personale su queste “canalizzazioni divine”, è indiscutibile che Maria Valtorta abbia fornito, molto prima delle scoperte ufficiali, una chiave interpretativa coerente con una lettura letterale e scientificamente plausibile della Bibbia. Le sue rivelazioni si inseriscono perfettamente nel quadro di quelle interpretazioni delle Scritture che suggeriscono interventi esterni nella creazione e nello sviluppo genetico dell’umanità.

Oggi, mentre teologi, biologi e storici continuano a confrontarsi sui suoi scritti, il mistero e il fascino delle pagine di Maria Valtorta restano intatti. Un punto fermo per chi cerca risposte alternative, in un territorio in cui fede, storia e scienza si incontrano e si scontrano senza sosta.

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